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In Camper in...Russia!!
Domenica 10 Agosto 2003

In Camper in...Russia!!

Lunedì 11 Agosto 2003

In Camper in...Russia!!
Martedì 12 Agosto 2003
  Il proprietario del parcheggio ci aveva pregati di lasciare l'area prima delle 08.00, così siamo costretti all'ennesima alzataccia. Cominciamo ad avvertire un po' di stanchezza per questo, perché tra quando è realmente necessario partire molto presto e quando Nino sbaglia la sveglia, non siamo ancora riusciti ad alzarci ad un'ora decente!!
Prendiamo la strada di Narva verso le 07.45, dopo aver fatto il pieno d'acqua di straforo dalla pompa del vicino campo da tennis.
Abbiamo appuntamento alle 11.00 con Domenico, ad un'area di sosta appena fuori da Tallin. Nel tragitto che ci porta all'appuntamento, ci accorgiamo che, in seguito ad una sassata, ed al fatto di non essere sul canale 27, il parabrezza di Claudio si è scheggiato, dando vita alla classica frattura “ballerina”, quella cioè che lentamente crepa tutto il vetro. Arriviamo una mezz'oretta prima dell'ora stabilita, così Claudio, insieme a Luigi ed a Salvatore, ci lascia per tentare di trovare un carrozziere che sia in grado di riparare il suo parabrezza.
Poco dopo ci raggiunge anche Domenico con Aida, Marcello e Gigliola, e riprendiamo la strada per la frontiera. Ci ritroviamo durante il tragitto con Claudio, Salvatore e Luigi che ci informano di non essere riusciti a trovare qualcuno in grado di riparare il parabrezza. Ovviamente c'è la convinzione in tutti noi che se fossimo stati sintonizzati con i nostri CB sul canale 27 Claudio avrebbe trovato sicuramente qualcuno in grado di riparare il vetro!!!
Adesso il gruppo e veramente completo, e tutti assieme raggiungiamo il parcheggio di Narva alle 14.00.
 
 
Narva - L'attesa per il passaggio doganale
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  L'attesa è veramente snervante sebbene se ne approfitti per pranzare, dormire e per cambiare i nostri primi 600 rubli.  
 
Narva - I nostri primi Rubli
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  Ci concedono di arrivare alla frontiera vera e propria intorno alle 18.30, dove incontriamo Ugo, la persona che l'agenzia di viaggio ci ha messo a disposizione per l'assistenza in dogana. Alle 19.30 abbiamo disbrigato le formalità di frontiera estoni, e siamo davanti alla sbarra che ci permette di entrare nella zona doganale russa.  
 
Narva - In frontiera
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  Nonostante l'aiuto di Ugo, occorrerà ancora un'ora e mezzo prima che l'intero gruppo riesca a varcare il confine russo, ma malgrado questa interminabile e snervante attesa di ben 8 ore totali, senza che questo ci sembri neanche vero, siamo finalmente in Russia!!!
 
 
Russia !!!!
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  Appena varcata la frontiera, dopo i nostri primi cento metri russi, ci fermiamo per attendere il resto del gruppo. Quattro bambini del luogo ci avvicinano chiedendoci qualche spicciolo o qualcosa da mangiare. Gli diamo una confezione di biscotti e qualche succo di frutta. Così ci scontriamo immediatamente con uno degli aspetti della Russia meno piacevoli: la povertà. Certo, ce lo avevano detto, ma il contatto con certi tipi di fenomeni, come quello dell'indigenza, è qualcosa che occorre vivere in prima persona per poter riuscire a razionalizzare pienamente, perché nessun racconto può o potrà mai descrivere la sofferenza, il disagio e forse anche l'umiliazione che si è potuto leggere negl'occhi di quei quattro bambini con le loro mani tese.
Ci spostiamo di un centinaio di metri per permettere di parcheggiare agli equipaggi che man mano terminano le questioni doganali. Ovviamente siamo mille occhi e mille orecchi, cercando di inquadrare immediatamente il paese che ci ospiterà per le prossime due settimane. Cerchiamo di catturare tutti i dettagli che la nostra limitata visuale offre: la stentata cura dell'aiuola davanti ai nostri camper, i cartelli stradali quasi assenti, la poca densità di popolazione della zona, gli edifici con una morfologia fastidiosamente cubica. Difficile poter giudicare se quanto immaginato fino ad adesso corrisponde o meno alla realtà. Staremo a vedere…
Ad un certo momento, qualcuno racconta di multe accordate ad ignari turisti per non aver esposto il tagliando indicante la nazione di provenienza. Con forbici e pennarelli ci mettiamo ad autoprodurre le mitiche “I” ovali da applicare al paraurti posteriore, con risultati a volte un po' curiosi.
Ormai sono le 22.15 ora locale (il fuso orario della Russia europea è un'ora avanti a quello dei paesi baltici) ed Ugo ci invita a raggiungere il più presto possibile San Pietroburgo, perché, a detta sua, a mezzanotte cominciano ad alzarsi i ponti e sarebbe veramente difficile poter raggiungere il luogo di pernottamento dopo tale evento.
 
 
Russia - In strada verso San Pietroburgo
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  Ci mettiamo in strada, ed Ugo ci sprona continuamente ad andare sempre più veloce per il problema dei ponti. Un po' per la paura delle multe, ma soprattutto per il pessimo fondo stradale che a tratti caratterizza il percorso, abbiamo qualche attrito con la nostra guida. Tanto più che al primo posto di blocco Lorenzo viene fermato dalla polizia. E già, lo sapevamo che se la prendevano con i turisti, ed al primo colpo siamo stati fermati. Ci viene chiesto di produrre la carta di circolazione, la patente, l'assicurazione e le relative traduzioni. Esibiti i documenti richiesti, l'agente chiede a Lorenzo di accendere le luci anabbaglianti, di scendere e di seguirlo davanti al cofano: la luce di sinistra è spenta!!! Che sculo!!!
L'agente intanto si reca al gabbiotto, per sbrigare qualcosa che non capiamo. Lorenzo lo segue e poco dopo arriva anche Ugo. Dopo un breve discorso di quest'ultimo ed una replica dell'agente, Ugo estrae un pacco di banconote russe e lascia 300 rubli al posto dei vari documenti ritirati in precedenza. L'agente, che durante tutta questa manovra era stato con la testa girata d'altra parte come a significare che quella procedura non lo riguardava, ci lascia andare via tranquillamente. Ah, ma è così che allora funziona, quindi erano vere tutte le dicerie sulla corruzione della polizia russa, su come fosse facile con l'aiuto di qualche rublo, potersi assicurare la benevolenza degli agenti del DPS (“Dorozhno Patrulnaya Slugba”, servizio pattugliamento stradale).
Ripartiamo un po' disgustati da questo modo di assicurare la giustizia da parte della polizia locale, e continuiamo a ritmi un tantino più lenti. Arriviamo a San Pietroburgo poco prima delle 01.00 e impieghiamo più di mezz'ora per raggiungere il parcheggio custodito sull'isola Vasilevskij, senza per altro trovare i ponti alzati come ci aspettavamo per quanto riferito da Ugo. Purtroppo non sarà l'ultima frottola che ci racconterà…
Ceniamo esausti ed andiamo a letto. E' la nostra prima notte in terra di Russia
 
 
San Pietroburgo - La luna
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Autocaravan Kentucky Camp