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La
mattina tardiamo molto ad alzarci e siamo pronti per la visita di
Asciano solo alle 13.30. In effetti ce ne vergognamo
un po’, ma il luogo era tranquillo e la settimana passata molto
faticosa, così…. Asciano non è
bellissima, ma si cominciano a vedere i primi edifici costruiti con
i tipici mattoni rossi senesi.
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Asciano
non è bellissima, ma si cominciano a vedere i primi edifici
costruiti con i tipici mattoni rossi senesi.
Riprendiamo il camper ed imbocchiamo la strada per l’Abbazia
di Monte Oliveto Maggiore. Sapevamo di un paesino, denominato
Chiusure, molto caratteristico vicino all’abbazia.
Ci fermiamo in uno spiazzo proprio all’ingresso del paese che
sarebbe potuto facilmente divenire un ottimo punto sosta per la notte
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Mentre
ci rechiamo nell’abitato Lorenzo scorge una scena veramente
curiosa: due monaci benedettini sono in contemplazione della bellezza
del creato, ed a giusta ragione visto lo spettacolo che si offre a
loro.
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Raggiungiamo
il paesino che è veramente carino, e caratteristico.
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Riprendiamo
il camper ed arriviamo all’ Abbazia di Monte Oliveto
Maggiore. Sulla strada notiamo dei fenomeni geologici veramente
interessanti, e ci fermiamo a scattare qualche foto.
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Arrivati
all’inizio della strada che sale alla porta fortificata dell’abbazia,
parcheggiamo ed intraprendiamo la breve camminata che ci porta all’ingresso
del monastero.
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Una
volta entrati nel complesso abbaziale ci rendiamo conto di essere
in un posto particolare. La strada che scende alla struttura principale
ha un aspetto molto antico, e costeggia la vasca della raccolta delle
acque piovane che in passato fungeva da unica fonte di approvvigionamento
acqueo dell’intero complesso.
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L’abbazia
vera e propria è veramente molto bella e ci entriamo volentieri
per scoprirne gli interni. Una gentilissima volontaria ci indica una
guida, anch’essa volontaria, che ci accompagnerà per
tutta la visita del complesso, che parte dall’illustrazione
del coro, della chiesa e del chiostro,
affrescato dal Signorelli e dal Sodoma.
La guida è veramente molto qualificata, e si nota che possiede
una vera passione per i luoghi che ci illustra.
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Finiti
di spiegare aneddoti e storielle degli affreschi del chiostro,
ci introduce nel refettorio, che purtroppo non riusciamo
ad apprezzare pienamente per alcuni lavori di restauro. Sopra il refettorio
c’è la biblioteca, anch’essa molto
bella, e quindi la farmacia, con gli strumenti originali
usati nel corso della storia dell’abbazia.
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La
visita è terminata, e noi ci fermiamo un attimo nel piazzale
davanti all’ingresso del complesso monastico a crogiolarci al
primo sole primaverile. Riprendiamo il sentiero che porta alla porta
fortificata e quindi rientriamo in camper per rimetterci in marcia
verso Buonconvento. Pensavamo di pernottarvi, ma
una volta arrivati il parcheggio destinato ai camper (e non solo a
quelli), non ci piaceva affatto. Così visitiamo brevemente
il paese, che offre comunque alcuni belli scorci di architettura senese.
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Dopo
questa bellissima giornata a giro in una delle zone più belle
del mondo, Lorenzo preme per trovare un posto dove fare il barbecue,
perché non c’è miglior cosa che coronare ed incorniciare
con una cena a base di pietanze sulla brace, un così bel posto.
Purtroppo nei dintorni aree attrezzate per poter fare il barbecue
non ce ne sono e si decide di provare a vedere quella di Monteroni
d’Arbia, che viene segnalata come sterrata, chissà
che non sia adatta allo scopo. Arrivati in paese c’è
l’indicazione per l’area, che, sì è sterrata,
ma nel bel mezzo dell’abitato. Ci dovremo accontentare di una
cena a base di pietanze che sulla brace sarebbero state ottime, ma
cucinate a gas. Dopo cena decidiamo di dedicare una breve visita al
paese che ci ospita per la notte. Non è un granché,
anche se il Mulino Fortificato tutto illuminato fa
il suo effetto.
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Rientriamo
in camper e ci addormentiamo.
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