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La
mattina ci svegliamo presto, almeno per le nostre normali abitudini,
e facciamo colazione. Alle 09.30 siamo di nuovo in paese per ammirare
con il sole le meraviglie che tanto la sera prima ci avevano colpito.
Ed anche di giorno Calcata sorprende per la propria
conformazione e posizione. Abbarbicata su di uno sperone di roccia,
dalle sue mura si dominano strapiombi che a stento Lorenzo ne riesce
a sopportare la veduta. I vicoli e gli anfratti sono talmente originale
e caratteristici che alla fine si è dovuto fare una scelta
su quali meritasse puntare l’obbiettivo della macchiana fotografica.
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Terminata
la visita del paese riprendiamo il camper e ci dirigiamo alle cascate
del Monte Gelato o, come riportato in loco, cascate
di Montegelato. Complice la stagione, troviamo agevolmente
parcheggio proprio all’inizio del sentiero che dopo pochi passi
porta alle cascate.
Anche qui ci ritroviamo in un ambiente veramente naturale e molto
bello.
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Seguiamo il sentiero che costeggia il ruscello sulla sua sinistra,
sino ad un punto dove è possibile attraversarlo. Rientriamo
per l’altro lato, sino ad una bellissima area attrezzata
per pic-nic accanto al vecchio mulino. L’ora
è quella giusta per il pranzo, ed affamati, soprattutto Lorenzo,
decidiamo di tirar fuori il pranzo a sacco. Beh! Proprio a sacco non
lo definiremo visto che è composto da wurstel, prosciutto da
affettare e formaggio. Improvvisiamo il pranzo su di una panchina
dell’area attrezzata e facciamo un breve riposino accompagnati
dalle melodie naturali tipiche dei luoghi totalmente immersi nel verde.
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Riprendiamo
il camper e ci dirigiamo verso Ronciglione, obiettivo
il Lago di Vico. Il gestore del ristorante di Calcata,
ci aveva ragguagliati in merito all’esistenza di un’area
di sosta per camper proprio sulla riva del Lago di
Vico. Arrivati sulla strada che lo costeggia interamente,
la percorriamo completamente prima di sentenziare che l’area
attrezzata raccomandataci dal gestore del risorante di Calcata
non esisteva. Ci fermiamo comunque poco oltre un campeggio per rilassarci
sulla spiaggia. Tiriamo fuori le nostre sdraio, i nostri giornali
e le nostre bevande e ci rechiamo in spiaggia a prendere il sole.
In effetti a prendere il sole ci va soltanto Alessia, perché
Lorenzo rimane un attimo più in ombra a leggere qualche rivista
di settore che riporti viaggi e diari di bordo sulla Norvegia, probabile
meta del viaggio estivo.
Verso le 17.30 decidiamo che è l’ora dell’aperitivo
e ce lo serviamo in spiaggia, in un’atmosfera molto suggestiva.
Purtroppo occorre lasciare questo splendido posto per raggiungere
un punto sosta appropriato per poter passare la notte. Le mete papabili
sono Caprarola e Blera. Decidiamo
di puntare sulla seconda delle due, ma involontariamente appena lasciata
la strada che costeggia il Lago di Vico, sbagliamo
il primo bivio, ritrovandosi nuovamente sulla strada appena abbandonata.
Ma questo apparente colpo di sfortuna si rileverà come la cosa
migliore capitataci nel week-end. Infatti, mentre tentiamo di porre
rimedio allo sbaglio fatto, Lorenzo, con la coda dell’occhio
vede sulla riva del Lago di Vico, un assembramento
di camper: è l’area di sosta tanto cercata
nel pomeriggio. Con qualche sobbalzo e molto timore per il tetto del
camper, riusciamo a guadagnare la riva, dove già altri camper
sostano beatamente. In effetti l’area di sosta
è veramente in una posizione splendida e la luce tipica del
tramonto la rende ancora più bella.
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Trovato
un posto e parcheggiato il camper, Lorenzo, imitando dei pescatori
poco più in là, tira fuori la propria canna acquistata
in Finlandia, e tenta di emulare le mitiche gesta di Sampei. Il risultato
è talmente scadente che dopo poco più di un quarto d’ora,
sia Lorenzo, che Alessia sono ad ammirare l’operato dei pescatori
avvistati poco prima.
Si è fatta l’ora di cena, e Lorenzo si rammarica di non
aver portato niente da casa che fosse cucinabile sul suo mitico barbecue,
perché gli altri camperisti, evidentemente conoscendo il posto,
hanno acceso quasi all’unanimità il loro. La cena si
svolge quindi con questo rimorso che ne permea costantemente la conversazione.
Ci ripromettiamo comunque, che faremo nuovamente tappa in questa area
di sosta con le dovute cibarie.
Dopo cena ci sediamo su di un pedalò sulla riva del lago ad
ammirane i colori tipici del tramonto, fino a quando non decidiamo
di concederci un caffè al bar della spiaggia.
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Andiamo
a letto contenti di aver vissuto una giornata così intensa,
e soprattutto di aver scoperto nuovi incantevoli posti.
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