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In Camper tra Novgorod e Mosca
Domenica 17 Agosto 2003
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Nonostante sia domenica la sveglia suona alle 06.30, perché la partenza è fissata per le 07.30. Oggi ci aspetta il tappone di trasferimento a Mosca, e confidiamo nella fortuna per quanto concerne la qualità delle strade russe. Purtroppo le nostre aspettative, almeno per i primi 300 Km, vengono disattese e, complice anche una fastidiosissima pioggia, il viaggio è tutt'altro che confortevole, costringendoci a guidare in condizioni, a volte, abbastanza critiche.
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In Russia, lungo le strade di grande comunicazione, non è raro trovare persone che vendano i prodotti del loro orto o del loro raccolto. Così non è difficile poter acquistare degl'ottimi funghi porcini ad un costo irrisorio rispetto al prezzo di mercato in Italia. Anche noi veniamo attratti da questa possibilità, così alcuni equipaggi si fermano per l'acquisto, mentre altri proseguono il viaggio. Ci ritroveremo tutti a pranzo in un'area di servizio lungo il percorso.
Gli ultimi 200 Km che ci dividono da Mosca li percorriamo più tranquillamente rispetto ai primi 300, complice soprattutto la qualità delle strade, anche se nelle immediate vicinanze di Mosca non è raro trovare semafori cittadini sull'autostrada a doppia corsia per ogni senso di marcia.
Grazie al preziosissimo contributo di Marcello e di Domenico, ed all'ausilio della loro dettagliata carta stradale, riusciamo con una certa facilità a trovare l'Hotel Cosmos, il quale ci ospiterà nel proprio parcheggio durante l'intero soggiorno moscovita. L'Hotel Cosmos ha un aspetto veramente grandioso e ci domina imponentemente, suscitandoci un certo disagio dovuto a quel senso di esiguità o limitatezza che si prova al cospetto di opere estremamente smisurate.
Prima di cena arriva Irina, la guida dell'agenzia a cui ci siamo appoggiati per i visti e per le traduzioni. Molto gentilmente si presenta e ci comunica i costi per la visita al Cremlino, che a noi sembrano nuovamente molto alti. Anche lei ci spiega che la visita del Cremlino senza guida non è permessa, ma siccome anche all'Ermitage non sarebbe dovuto esserla, decidiamo di non prenotare nessun biglietto fino al momento dell'effettiva constatazione dell'impossibilità di accesso.
Ceniamo velocemente in camper e veniamo invitati da Claudio e da Emma per una birra nel loro camper. La serata trascorre piacevolmente tra un pistacchio ed un altro. Andiamo a letto con nuove aspettative e speranze, suscitate in noi dalla consapevolezza di essere in una delle capitali più importanti al mondo.
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