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In Camper nel Circolo Polare Artico
Lunedì 19 Agosto 2002
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Oggi
è il grande giorno: valicheremo il circolo polare artico!!
In effetti ci sentiamo un po’ emozionati, così decidiamo
di partire abbastanza presto per riprendere il cammino che ci porterà
nella terra di Lapponia.
Man mano che proseguiamo verso nord, il paesaggio comincia a cambiare,
la vegetazione si abbassa e diventa meno fitta, si cominciano a vedere
i cartelli di pericolo per l’improvviso attraversamento delle
renne. E proprio dietro una curva quattro o cinque
esemplari di questi splendidi animali, ci attraversano la strada come
da noi un qualsiasi cittadino fa sulle strisce pedonali, sicuro della
precedenza che il codice della strada gli garantisce.
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Adesso
capiamo perché da queste parti tutti gli autoveicoli, macchine,
trattori, tir, ecc. ecc. hanno i paravacche. D’ora innanzi dovremo
fare molta attenzione, perché queste dolci bestiole hanno la
loro massa, ed uno scontro con un esemplare medio, può provocare
seri danni al camper, oltre al fatto che avendo sempre la precedenza
il proprietario recriminerà il pagamento dell’intero
animale!!!! Però, nonostante questo, sono proprio degli animali
splendidi!
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La
nostra attesa viene ripagata alle 11.01 e 41 secondi: siamo nel
circolo polare artico, abbiamo superato la latitudine
di 66° e 33 primi Nord!!!
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Strano
però che non ci sia neanche un cartello che ce lo indichi.
Proseguiamo un po’ stupiti, d'altronde abbiamo il GPS quindi
non ci può essere nessun errore, siamo sicuramente dentro il
circolo polare artico!!!
Ad un certo punto Lorenzo, che non ha mai creduto che il GPS potesse
sbagliare, ma che d’altronde non riusciva a spiegarsi la così
scarsa pubblicità del luogo, risolve l’arcano: il GPS
è configurato per rendere le coordinate in centesimi di grado
e non in minuti e secondi!!! Impostato nella giusta maniera ci accorgiamo
che in effetti abbiamo festeggiato per niente visto che ancora al
circolo polare artico mancano una quarantina di chilometri. Finalmente
alle 11.44 e 46/7 secondi varchiamo il circolo polare artico. Poco
più in la scorgiamo una struttura con fatture estremamente
turistiche che ce lo ricorda inequivocabilmente. Scattiamo ovviamente
le foto di rito.
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Riprendiamo
la strada attenti più di prima a imprimerci nella mente quanto
più possibile di questi splendidi paesaggi, convinti che non
avremo la possibilità di tornarci presto.
Lorenzo inizia a notare strani e voluminosi “oggetti”
a lato della strada. Sembrano funghi, e sono funghi!! E’ incredibile,
ce n’è una quantità enorme, tutti grossi!! Avevamo
letto qualcosa in merito, ma non credevamo fosse un fenomeno così
evidente!!
Verso le 17.00 ci fermiamo per una sosta e lo facciamo in riva ad
un fiume. Ovviamente Lorenzo e Teo tirano fuori le canne per fare
una pescatina.
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Ripartiamo
senza che nessun pesce abbia abboccato all’amo, comunque rilassati
dalla sosta.
Alle 20.00 arriviamo ad Ivalo, e ci sistemiamo al
campeggio Ukonjärvi. Nell’attesa che Alessia
ed Esther sbrigassero le formalità di check-in, Lorenzo inizia
a perlustrare le immediate vicinanze alla ricerca di funghi.
In effetti non è che ci fosse da cercare molto perché
la presenza di questi deliziosi prodotti è ben evidente. Così
Lorenzo inizia a raccoglierne uno per specie, fino a quando un ometto,
sbraitando, lo ammonisce severamente in inglese facendogli notare
che lui non sarebbe mai andato nel giardino di Lorenzo a coglier funghi.
Vergognandosi come un ladro, Lorenzo, cessa ogni attività di
raccolta e si mette buono buonino ad attendere Alessia ed Esther.
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Sistemiamo
i camper proprio di fronte ad una capanna in legno con tanto di camino,
tavolo e panche. Sarà la nostra “cucina” per tutta
la permanenza nel campeggio.
La sera la latitudine si fa sentire e dopo le 22.00 occorre tenere
addosso il golf, a meno di non essere come noi, davanti ad un bel
fuoco sfavillante e scoppiettante acceso nel camino!!
Tiriamo tardi in chiacchiere e poi andiamo a letto.
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