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Alle 10.00 in punto ci ritroviamo fuori dai camper per dirigerci alla reggia di Colorno.
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Acquistiamo i biglietti ed iniziamo la visita in compagnia di una guida che a
Lorenzo ricorda tanto la professoressa d’italiano delle superiori. Anche
qua non sarà possibile scattare nemmeno una foto e questo ci comincia un
po’ ad irritare. La visita è molto lunga ed esaustiva, quasi due
ore che mettono un po’ alla prova la nostra pazienza. La reggia non è
male anche se non esiste neanche una sala arredata e questo rende il tutto un
po’ meno interessante.
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Finalmente alle 12.30 veniamo… lasciati liberi (ma è ricreazione?)
e ci sediamo ad un bar davanti alla reggia per l’aperitivo.
Rientriamo ai camper e visto che Brescello dista pochi chilometri
da Colorno, decidiamo di raggiungerlo per pranzare.
Dopo qualche giro per le strade del paese di Don Camillo e Peppone ci sistemiamo
in un parcheggio a ridosso del centro storico. Il tempo non promette niente di
buono e rinunciamo al previsto barbecue. Non ci facciamo comunque mancare niente
visto che la carne che avremmo dovuto cucinare alla griglia la prepariamo in forno.
Mentre pranziamo abbiamo la conferma di quanto piccolo possa essere il mondo:
alcuni amici di Anna e Roberto, passando per caso dalla strada prospiciente il
parcheggio, riconoscono il loro camper e si fermano per salutarci. Ovviamente
rimaniamo tutti meravigliati dalla coincidenza fortuita e li invitiamo a rimanere
con noi. Avendo ancora da pranzare acconsentono e parcheggiano accanto ai nostri
mezzi. Nel pomeriggio, tutti assieme, ci rechiamo nel centro di Brescello,
per la visita del luogo dove furono girati i film di Don Camillo e Peppone. La
prima cosa che visitiamo è il museo a loro dedicato che ha parcheggiato
vicino all’ingresso un bel carro armato, a ricordo di uno dei racconti più
celebri di Don Camillo e Peppone.
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Finita la visita del museo arriviamo nella piazza centrale di Brescello
dove si confrontano dai due lati della piazza la chiesa di Don Camillo ed il municipio
di Peppone.
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Rimaniamo ancora un po’ ad ammirare questo strano paese della bassa da cui
Guareschi prese spunto per descrivere quell’Italia del dopo guerra un po’
Don Camillo e un po’ Peppone…
Rientriamo ai camper un po’ intristiti dal fatto di dover già fare
ritorno a casa. Ci salutiamo e riprendiamo la strada di casa, fermandoci a Guastalla
per svuotare le acque reflue nel pozzetto comunale. Alle 21.00 siamo a Firenze
e sbrighiamo le solite faccende del rientro con addosso una gran voglia di ripartire
che solo una bella esperienza come quella appena terminata può infondere.
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