|
Ci svegliamo piuttosto presto – almeno per i nostri standard – e alle
09.45 abbiamo già scaricato le acque reflue e rimpinguato le nostre scorte.
Partiamo per Lubecca e dopo un’oretta e mezzo di viaggio
ci fermiamo per fare rifornimento di gasolio e per far sgranchire le gambe a Rocco,
il quale in questi giorni – è bene precisarlo - è stato puntualissimo
come un orologio svizzero…
Arriviamo a Lubecca e facciamo subito la spesa al primo centro
commerciale che incontriamo. Finite le compere cerchiamo il punto sosta segnalato
su di un sito internet per parcheggiare per la notte. Non lo troviamo, così
ci addentriamo verso il centro alla ricerca di un altro punto per la sosta. Marco
scova un parcheggio piuttosto stretto ed in discesa, ai margini del fiume che
costeggia il centro di Lubecca, e decide di parcheggiarci, mentre
noi, non pienamente soddisfatti dalla soluzione trovata da Marco, che ha un camper
più piccolo, decidiamo di girovagare ancora un po’ nella speranza
di trovare qualcosa di meglio. Dopo un’ora di gira e rigira finiamo in un
bellissimo parcheggio proprio prospicienti la porta principale del centro di Lubecca.
Chiamiamo Marco e Gabriella per informarli della bella sistemazione trovata, ma
scopriamo che anche loro, nel frattempo , sono giunti alla medesima conclusione
e sono prossimi a raggiungerci. Così ci sistemiamo per la notte uno accanto
all’altro nel parcheggio degli autobus appena prima la famosa porta d’ingresso
di Lubecca. Abbiamo ancora da pranzare, ma ormai sono le 16.30
e quindi decidiamo di rimandare la questione alla cena.
Facciamo un giro per Lubecca che fin da subito ci appare veramente
incantevole.
|
|
|
Clicca sull'immagine per ingrandirla
|
|
|
La particolare illuminazione del crepuscolo dona alla cittadina un fascino veramente
di altri tempi e ci aiuta ad immergerci in un atmosfera di raro effetto.
|
|
|
Clicca sull'immagine per ingrandirla
|
|
|
Clicca sull'immagine per ingrandirla
|
|
|
Passeggiamo volentieri per strade e stradine, ora affascinati da quello scorcio,
ora da quell’altro, in un susseguirsi di immagini veramente suggestive.
|
|
|
Clicca sull'immagine per ingrandirla
|
|
|
Esausti della giornata decidiamo di cercare un locale per una buona birra ristoratrice.
Siamo fortunati perché scoviamo una birreria, che come Lubecca,
sembra essersi fermata all’inizio del secolo. La padrona - tra il sobrio
e l’ebbro - ci accoglie calorosamente e ci fa accomodare in una saletta
arredata in stile vittoriano.
|
|
|
Clicca sull'immagine per ingrandirla
|
|
|
Trascorriamo la serata in compagnia di un tedesco che in un buon inglese ci narra,
tra una birra ed uno snaps, la propria passione per le terre toscane.
Ci alziamo intorno alle 19.00 dopo esserci fatti consigliare per la cena, il ristorante
più caratteristico di Lubecca.
E’ poco distante dalla birreria, ed in effetti è cosa notevole: situato
in un antico palazzo è arredato in stile tipicamente teutonico, con uso
ingente di mogano. Veniamo affascinati soprattutto dalle riproduzioni di dimensioni
consistenti di navi di altri tempi appese al soffitto.
|
|
|
Clicca sull'immagine per ingrandirla
|
|
|
Mangiamo divinamente anche se spendiamo un pelo di più di quanto abituati
– comunque sempre molto meno di quanto non avremmo speso in Italia…
- ed usciamo dal ristorante molto contenti della serata trascorsa.
Ritorniamo ai camper e mentre attraversiamo il parcheggio notiamo uno strano individuo
che si aggira intorno ai nostri autocaravan. Marco con un balzo riesce ad immobilizzarlo.
Questo si giustifica in tedesco – anche se non sappiamo come Marco abbia
potuto capirlo – che è una specie di sorvegliante e che stava guardando
se tutto fosse a posto. Non veniamo convinti pienamente da questa versione, ma
comunque lo lasciamo andare anche perché crediamo che, dopo lo spavento
avuto vedendosi Marco piombare addosso come un bufalo, desisterà da qualsiasi
altra intenzione criminosa.
|
|
|
|
|