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In Camper in Polonia
Martedì 6 Agosto 2002
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Sveglia
alle 06.30. Gran mazzata!! Doccia, colazione e riordino del camper.
Qualche foto in attesa dell’ora stabilita
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e… controllo
dei freni di Teo. Già! perché il giorno precedente la
spia dei freni si era accesa in modo alternante. Il cognato di Teo,
che è anche il suo meccanico, lo aveva rassicurato che molto
probabilmente era colpa dell’acqua sul manto stradale, ma, quando
si parla di freni, si sa, è meglio essere prudenti. Comunque
tutto a posto, quindi partiamo. La nostra speranza è quella
di riuscire ad arrivare a Prienai, dove la carta
1:800.000 europea del touring segnala un campeggio.
Passiamo Chojnice, Starogard Gdanski,
quindi Elblag. Il tempo e le condizioni stradali
sono atroci, rendendo il viaggio particolarmente faticoso.
Lorenzo, nel suo immenso peregrinare in internet alla ricerca di informazioni
utili all’itinerario, aveva trovato un diario di viaggio che
riportava il fatto che le strade polacche principali sono molto battute
e trafficate, mentre le secondarie sono molto meno trafficate e qualitativamente
migliori. Alla luce di ciò decidiamo di abbandonare la classica
rotta di avvicinamento al confine che prevedrebbe l’imbocco
della SS 7 da Elblag sino ad Augustow,
per percorrere la direttrice parallela al confine nord polacco sino
a riprendere la SS 7 all’altezza della frontiera a Suwalki.
Appena imboccata la SS 508, ad Elblag, per una “strada
secondaria molto meno trafficata e qualitativamente migliore”
ci rendiamo conto che tale affermazione, purtroppo, non è totalmente
aderente alla realtà: sul fatto che quella che stiamo percorrendo
sia una strada secondaria non vi sono dubbi, così come sul
fatto che sia scarsamente trafficata, ma tutto questo è rigidamente
vero perché assolutamente NON è qualitativamente migliore!!
Percorsi non più di 5 Km, in direzione Pomorska Wies,
decidiamo di tornare indietro e di percorrere la classica rotta per
il confine, perché la strada è talmente in cattivo stato
che il manto stradale non è altro che un mosaico di toppe d’asfalto
da rendere difficilmente individuabile, ormai, l’originale asfaltatura.
Ad un certo punto intravediamo un cartello che indica la presenza
(ma?!) di un camper service!! Teo, che ne aveva estremamente bisogno,
non se lo fa ripetere due volte, e dopo aver ricevuto indicazioni
in polacco da un ragazzo all’ingresso del parcheggio, in merito
all’ubicazione del tombino delle acque reflue, gli scarica tutto
il contenuto dei serbatoi delle grigie e delle chiare. Solo dopo aver
completato l’operazione, in seguito ai continui mugugni e sbraiti
del proprietario più anziano, capiamo che non sarebbe stato
possibile scaricare le nere, perché il tombino che ci aveva
indicato il ragazzo, non era altro che un punto d’accesso alla
fognatura delle acque piovane!!! Il proprietario, a correzione di
quanto indicatoci dal ragazzo, ci indica la struttura in muratura
dove poter vuotare i soli WC chimici. Meno male che non ci siamo capiti,
altrimenti Teo avrebbe dovuto rinunciare alla vuotatura del serbatoio
nautico del WC. Lorenzo, invece, avendo quello a cassetta, non trova
problemi ed esegue correttamente la vuotatura delle acque nere.
Oramai siamo vicini al confine, piove ancora, passiamo Elk,
Augustow, Suwalki e quindi raggiungiamo
la frontiera. Sappiamo già che ci attenderà una discreta
trafila e per ingannare l’attesa stipuliamo la polizza assicurativa
per la Lituania, poiché questo è l’unico
paese dei baltici in cui la carta verde non è valida.
Siamo in coda e ragioniamo tra noi che, se la coda non ci fa perdere
troppo tempo, forse ce la faremo a raggiungere il campeggio di Prienai
prima della chiusura. Ad un certo punto, a Lorenzo viene in mente
che la Lituania è avanti un’ora rispetto
alla Polonia e che quindi difficilmente riusciremo
ad entrare in campeggio.
Varchiamo la frontiera alle 19.15 ora lituana (18.15 ora polacca)
e ci fermiamo subito dopo ad un baracchino per il cambio dei soldi.
Mentre Alessia ed Esther sono intenti nelle operazioni di cambio,
Lorenzo e Teo vengono assaliti da una “flotta” di indigeni
che insistentemente si offrono di pulire i vetri. Acconsentono malvolentieri
e solo perché non è bene iniziare male. Una volta terminata
la pulitura dei cristalli, il rappresentate dei lavavetri si rammarica
non poco dei 5 Euro lasciati di mancia!!! Ma dov’è che
in Italia avremmo mai lasciato 5 Euro per la pulizia del vetro. I
commenti, poi, si sprecheranno…
Alle 19.45 riprendiamo la strada che dovrebbe condurci al campeggio
di Prienai, mentre il sole finalmente si mostra a
noi, dopo che per tutta la giornata eravamo stati accompagnati da
pioggia di intensità alternante. Sarà un buon segno?
Vedremo…
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Arrivati
verso le 22.30 a Prienai, dopo circa un’ora
di ricerche inutili, scopriamo con estremo disappunto che il campeggio
segnalato non esiste, e che l’unico camping nelle vicinanza
è quello di Trakai che avevamo in mente di
raggiungere solo l’indomani, per fare base per la visita di
Vilnius. Molto stanchi, ma per niente decisi a passare
la nostra prima notte nei Paesi Baltici fuori da
una struttura ricettiva, decidiamo che sarebbe stato meglio provare
a raggiungere il camping di Trakai, nella speranza
di pernottare proprio al suo ingresso se non fosse stato possibile
accedervi. Saltiamo la cena e ci rimettiamo in cammino, e dopo circa
70 Km ed un’ora e mezzo di viaggio, raggiungiamo il camping
di Trakai. Il cancello è ancora aperto, ma
le difficoltà non sono poche, perché le persone addette
alla sua sorveglianza non parlano una parola delle uniche tre lingue
straniere a noi conosciute: inglese, francese e tedesco!! Ci fanno
capire che l’unica lingua che conoscono è la loro, oltre
a spiccicare qualche parola di russo!!! A questo punto, dopo aver
assaporato l’idea di poter dormire all’interno del campeggio,
siamo tutti un po’ demoralizzati, ma Alessia, memore di un corso
di russo frequentato in gioventù, riesce, senza troppe complicazioni
a capire che se gli avessimo consegnato i passaporti per la loro registrazione
l’indomani mattina, avremmo potuto pernottare nel camping. Lorenzo
non sembra molto convinto, perché il passaporto è l’unico
documento valido in quel paese ed il suo furto o il suo smarrimento
rappresenterebbe una bella scocciatura! Tenta così una mediazione,
e, per la poca propensione delle persone del campeggio alla conciliazione
e soprattutto per la poca voglia di Lorenzo di trascorre la notte
fuori, cede e consegna i passaporti.
Ci sistemiamo nel prato centrale, e ci accorgiamo subito della particolarità
dell’atmosfera che si respira: il campeggio è popolato
da persone delle più svariate nazionalità, tutte radunate
in questa località fuori dalle normali rotte turistiche, donando,
perciò, a questo luogo una connotazione internazionale ed universale.
Non abbiamo molta fame e decidiamo per una cena molto parca. In fondo
solo oggi abbiamo percorso circa 600 Km su strade poco confortevoli
ed accompagnati per la stragrande maggioranza di essi dalla pioggia!!
Ma domani è un altro giorno e Vilnius, la nostra prima capitale
baltica, ci attende!!!!
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