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Veniamo costretti alla sveglia intorno alle 09.30 dallo squillo del telefonino
di Alessia. Decidiamo di alzarci e di iniziarci a preparare. Facciamo colazione
e partiamo per la visita di Tournus. La cittadina è veramente molto carina
ed ha un complesso abbaziale veramente degno di nota.
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Inoltre è giorno di mercato, quindi la nostra visita avviene con un occhio
alle bellezze artistiche e con l’altro alle bancarelle (ovviamente Alessia
con entrambi sul mercato…).
Entriamo in un ufficio informazioni incuriositi da un poster con il Castello di
Pierclos. Ci viene consegnato un volantino con riportate tutte le località
interessanti della regione. Siccome le immagini sul volantino fanno capire che
la zona è densa di opere romaniche ed abbiamo l’intera giornata a
disposizione, decidiamo di visitare alcune località quando avremo finito
la visita di Tournus.
Continuiamo il nostro giro fino ad arrivare al municipio.
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Rientriamo verso il camper percorrendo più o meno il tragitto appena fatto.
Riusciamo a “scovare” l’ingresso all’Abbazia di St Philibert
che ci appare immediatamente un’opera eccezionale. Occorre precisare che
Lorenzo è particolarmente affascinato da tutto ciò che è
romanico o medievale ed indubbiamente questa chiesa rappresenta un bel monumento
dell’epoca.
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Usciamo quasi malvolentieri tanto è bella l’abbazia, e facciamo rientro
in camper.
Abbiamo deciso di vedere il Castello di Pierclos, ma per arrivarci vogliamo visitare
prima qualche altro paesello che nel volantino appare degno di nota. Così
partiamo per Ozenay, piccolissima località ad est di Tournus.
Visitiamo la piccola chiesa romanica, e ne rimaniamo affascinati per la sua semplicità.
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Siccome non è ancora ora di pranzo decidiamo di proseguire per Brancion,
località medievale poco distante da Ozenay. Vi arriviamo intorno alle 13.00
e ci parcheggiamo all’ingresso del paese, in un innevato parcheggio al lato
della strada.
Pranziamo con quanto acquistato al mercato di Tournus. Raggiungiamo il centro
di Brancion percorrendo un breve tratto di strada.
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Man mano che proseguiamo veniamo
assaliti da quel singolare silenzio ovattato tipico dei luoghi innevati poco frequentati.
Entriamo da un’antica porta medievale e capiamo subito che di essere praticamente
soli. E’ una bellissima sensazione, come se il tempo si fosse fermato, come
se fossimo catapultati in un epoca passata. Questa percezione viene maggiormente
acuita dalla sensazione di “immobilità” del tempo, come se
le lancette dell’orologio avessero smesso di muoversi, come se potessimo
restare in quel posto senza invecchiare. E’ veramente una bella sensazione.
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Gironzoliamo per il paese divertendoci a “sporcare” la neve con le
nostre impronte, scovando vedute e scorci sempre più entusiasmanti.
Rientriamo in camper e la sua visione in mezzo del parcheggio rappresenta quello
che abbiamo definito “il ritorno al presente”.
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Abbandoniamo questo splendido paesino della Borgona alla volta del Castello di
Pierclos. Passando da Saint Gengoux la Scissé notiamo la bella fattura
della chiesa e del municipio. Ci fermiamo ed approfittiamo per prendere un café
in un locale davanti la comune.
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Ripartiamo dopo una mezz’oretta ed arriviamo al Castello di Pierclos alle
15.30, ma con nostra somma sorpresa veniamo a conoscenza del fatto che durante
i week-end invernali l’edificio rimane chiuso al pubblico. Rimaniamo un
po’ male, anche perché sul poster all’ufficio informazioni
c’era scritto a chiare lettere che il castello era visitabile tutti i giorni,
cosa confermata anche dall’addetta alle relazioni turistiche a precisa domanda.
Dovremo tornare anche in Borgogna…
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Ripartiamo per Cluny, ma durante il tragitto veniamo folgorati dalla bellezza
del Castello di Berzé. Proviamo ad arrivarci con il camper per vedere se
c’è la possibilità di una visita. Purtroppo il castello è
aperto al pubblico solo in agosto, o, su appuntamento, solo per gruppi.
Rientriamo sulla strada per Cluny, e facciamo una bella foto del Castello di Berzè
innevato.
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Siccome il tempo non promette niente di buono decidiamo di invertire la rotta
e di tentare di rientrare in Italia prima che una grossa nevicata ci complichi
inutilmente la vita. Quindi abortiamo la visita di Cluny (che apprenderemo poi
essere una bellissima località della Borgogna, ma tanto anche qui dovremo
tornare…) e ripartiamo alla volta del Frejus. Vi arriviamo dopo aver superato
la solita colonna di macchine a Mâcon e dopo aver pazientato non poco per un’inaspettata
coda al Frejus.
Ci fermiamo alle 22.00 all’area di sosta di Avigliana che avevamo visitato
l’anno scorso per il ponte del 25 Aprile. Mangiamo velocemente e crolliamo
a letto.
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